Diplomazia Alimentare



Una Diplomazia Alimentare come strumento di narrazione autentica dell'identità territoriale

... avviare un percorso per riscoprire il mondo dei sapori ....



Una lunga vita inizia dalla tavola.







Agenda 2030 AGENDA ONU 2030 – COSA E’ ?
Nel 2015 l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha dato il via a un piano per realizzare, nell’arco di 15 anni, miglioramenti significativi per la vita del pianeta Terra e di tutti i suoi abitanti da qui la denominazione Agenda 2030.
Non tutti gli abitanti del nostro pianeta hanno buone condizioni di vita, anzi sono fortissime le disuguaglianze tra i più ricchi e i più poveri, inoltre l’ambiente in cui viviamo subisce continui attacchi che possono portare a un peggioramento delle condizioni di vita delle prossime generazioni.

I Paesi dell’ONU hanno individuato 17 Obiettivi da raggiungere, chiamati Obiettivi Globali per uno Sviluppo Sostenibile tesi a contrastare povertà, ineguaglianza, favorire lo sviluppo sociale ed economico con la dovuta attenzione ai cambiamenti climatici e alla costruzione di società pacifiche.

Agenda 2030
Obiettivo 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile.

Nel mondo sono ancora numerose le persone che patiscono la fame o soffrono di malnutrizione.
A livello mondiale la denutrizione colpisce quasi 800 milioni di persone, in particolare donne e bambini.
L’Agenda 2030 si pone come obiettivo sradicare la fame e tutte le forme di malnutrizione ovunque nel mondo nei prossimi 15 anni.
A causa del rapido incremento della domanda di alimenti a livello mondiale, si stima che la loro produzione dovrà essere più che raddoppiata entro il 2050.
Circa il 70 per cento delle persone denutrite dipende, in modo diretto o indiretto, dall’agricoltura per la propria sopravvivenza: sono infatti proprio i piccoli agricoltori a correre il rischio di denutrizione.

Qualità del cibo
Oltre all’eliminazione della fame, l’obiettivo 2 comprende anche un sotto-obiettivo che si prefigge di sradicare la malnutrizione in tutte le sue forme.
La qualità dell’alimentazione è infatti importante tanto quanto la quantità.
L’obiettivo comprende inoltre aspetti economici, tra cui il raddoppiamento della produttività agricola e del reddito dei piccoli agricoltori entro il 2030. Affinché l’incremento della produzione alimentare non vada a scapito dell’ambiente, l’obiettivo 2 comprende anche istruzioni volte a garantire un’agricoltura sostenibile.
Obiettivo 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile
2.1: Entro il 2030, porre fine alla fame e garantire a tutte le persone, in particolare ai poveri e le persone più vulnerabili, tra cui neonati, un accesso sicuro a cibo nutriente e sufficiente per tutto l'anno
2.2: Entro il 2030, porre fine a tutte le forme di malnutrizione; raggiungere, entro il 2025, i traguardi concordati a livello internazionale contro l’arresto della crescita e il deperimento nei bambini sotto i 5 anni di età; soddisfare le esigenze nutrizionali di ragazze adolescenti, donne in gravidanza e allattamento e le persone anziane
2.3: Entro il 2030, raddoppiare la produttività agricola e il reddito dei produttori di cibo su piccola scala, in particolare le donne, i popoli indigeni, le famiglie di agricoltori, i pastori e i pescatori, anche attraverso un accesso sicuro ed equo a terreni, altre risorse e input produttivi, conoscenze, servizi finanziari, mercati e opportunità per valore aggiunto e occupazioni non agricole
2.4: Entro il 2030, garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e implementare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a proteggere gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, a condizioni meteorologiche estreme, siccità, inondazioni e altri disastri e che migliorino progressivamente la qualità del suolo
2.5: Entro il 2020, mantenere la diversità genetica delle sementi, delle piante coltivate, degli animali da allevamento e domestici e delle specie selvatiche affini, anche attraverso banche di semi e piante diversificate e opportunamente gestite a livello nazionale, regionale e internazionale; promuovere l'accesso e la giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall'utilizzo delle risorse genetiche e della conoscenza tradizionale associata, come concordato a livello internazionale
2.a: Aumentare gli investimenti, anche attraverso il miglioramento della cooperazione internazionale, in infrastrutture rurali, ricerca agricola e formazione, sviluppo tecnologico e le banche di geni vegetali e animali, al fine di migliorare la capacità produttiva agricola nei paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati
2.b: Correggere e prevenire restrizioni commerciali e distorsioni nei mercati agricoli mondiali, anche attraverso l'eliminazione parallela di tutte le forme di sovvenzioni alle esportazioni agricole e di tutte le misure di esportazione con effetto equivalente, conformemente al mandato del Doha Development Round
2.c: Adottare misure per garantire il corretto funzionamento dei mercati delle materie prime alimentari e loro derivati e facilitare l'accesso rapido alle informazioni di mercato, incluse le riserve di cibo, al fine di contribuire a limitare l’instabilità estrema dei prezzi dei beni alimentari

L' Accademia Mediterranea della Diplomazia Culturale è il luogo ideale per elaborare e lanciare iniziative basate sulla diplomazia religiosa, considerando la varietà e la qualità delle competenze presenti.

Il Presidente
Dott. Giuseppe Caristena
Accademia Mediterranea
della Diplomazia Culturale


Per info:
Segreteria Organizzativa
Mobile: +39 349 1456195
Email: info@saloneuropa.it



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