Diplomazia Civica






Una Diplomazia Civica per potenziare le deboli democrazie contemporanee

... per spiegare i meccanismi della nostra società e dell' Unione Europea a tutti i cittadini ...




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Mantenere la pace e la sicurezza internazionale: questo era l’obiettivo principale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Creata dopo la Seconda guerra mondiale quale sistema di sicurezza collettiva, fin dall'inizio l'ONU si era sempre impegnata (apparentemente) per perseguire questo obiettivo.
Ma a quanto pare con scarsi risultati.
Da qui nasce una semplice riflessione.
O il mondo è diventato troppo complesso e turbolento da governare.
Oppure servono più risorse intellettuali per affiancare i Governi mondiali in questo processo di armonizzazione culturale tra i popoli.

Non solo la sicurezza, che va ben oltre l’assenza di conflitti e violenza armata,
ma anche lo sviluppo, il rispetto dei diritti dell’uomo e la protezione contro i rischi ambientali sono importanti premesse per garantire la sicurezza e la pace a lungo termine.

In una società così complessa come la nostra, un processo di edificazione strutturale della pace, deve includere componenti civili e militari e deve avere un approccio sistemico sulle dinamiche sociali.

Un momento così difficile richiama tutti noi a gestire una responsabilità collettiva estesa sulle nuove problematiche che emergono giorno dopo giorno.

La pace è una dimensione di armonia, non un momento statico e cristalizzato della storia, e la sua edificazione richiede la determinazione dei Governi, la volontà politica e l'impegno dei singoli cittadini.

Il pensiero sistemico è la disciplina che studia le connessioni causali e retroattive tra gli eventi al fine di comprenderli, prevenirli e influenzarli al minor costo di intervento possibile (anche attraverso i modelli predittivi).

"Le attività umane sono sistemi complessi di lunga durata, ma molte volte noi ci concentriamo soltanto su alcune istantanee di alcune parti di questo sistema.
E quando ci troviamo di fronte ai nostri problemi, ricorre la solita domanda: "Perché non si risolvono mai ?".

L'approccio occidentale all'analisi sociale è finalizzata alla scomposizione della globalità in componenti più piccole, perché l’insieme è troppo “difficile” da comprendere.

Una scomposizione della globalità in componenti più piccole, però, non considera che esistono infinite interazioni tra questi componenti.

Così facendo finiamo non solo col perdere la visione complessiva, ma anche il senso, il significato e la portata di quello stesso elemento nel suo contesto: lo osserviamo come se fosse un’entità a sé stante.

Sarebbe come osservare una sola nuvola all'orizzonte, senza comprendere che il battito di ali di una farfalla potrebbe causare un uragono altrove.

Teoria del Caos
Il disordine produce disordine.
Le guerre hanno un effetto “domino”, moltiplicatore e sono (delle volte) anche contagiose.
Non si tratta di un’espressione priva di senso, bensì di deduzioni condotte sulla base di studi, fondamento della cosiddetta “Teoria del Caos”.
Edward Lorenz, meteorologo del Massachusetts Institute of Technology di Boston (MIT), stupì i suoi stessi colleghi con tale affermazione. Egli, studiando le condizioni meteorologiche, aveva dedotto che partendo da due stati con minime differenze, si può arrivare ad un’evoluzione totalmente diversa tra i due, rendendo di fatto, impossibili le previsioni meteorologiche.

Il "Caos" ha le sue regole e scoprirle ci consentirebbe di poter avere sempre più previsioni affidabili, giungendo ad una catena di causa-effetto, fino “all’effetto farfalla”.

In uno scritto del 1963 Lorenz osservò che:

“ Un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente per alterare il corso del clima per sempre.”

Interazione delle Azioni Umane
Le nostre azioni quitidiane, come gli stessi studi fisici ci indicano, dovrebbero essere valutate in un’ottica universale, considerando come anche ciò che ci appare limitato alla nostra persona, in realtà possa, imprevedibilmente ed in via indiretta, determinare il destino di molte altre persone.
Un singolo gesto altruistico, un sorriso, una carezza verso il prossimo, ma non per ultimo, verso se stessi, è il fine ultimo che potremmo collegare a “l’effetto farfalla”, perché ciò che oggi ci sembra, alle volte, futile come quel battito d’ali di un essere minuscolo, può essere l’essenza di un uragano di rivoluzioni positive.

I conflitti nascono da conflitti interiori.

Affrontare la complessità con la sola arma dell’analisi rischia di aumentare il grado di confusione e di frustrazione.

I sistemi umani, infatti, sono dinamici, proprio perché composti da persone, e non rispondono alle “regole della logica” né seguono equazioni o funzioni matematiche: la logica tradizionale è inadeguata ad affrontarli perché utilizza sequenze di causa-effetto anziché considerare le molteplici combinazioni di fattori che, influenzandosi gli uni con gli altri, danno vita e mantengono il sistema

Pensiero Sistemico
Il pensiero sistemico è un modo di pensare, è un linguaggio per la descrizione e la comprensione delle forze e delle interrelazioni che modellano il comportamento dei sistemi.
Questa disciplina ci aiuta a vedere come modificare i sistemi in modo più efficiente e ad agire più in sintonia con i processi naturali del mondo.
(Peter Senge)

In una parola, le logiche lineari sono semplicemente lo strumento “sbagliato”: per questo motivo il pensiero sistemico le accantona e fonda il suo funzionamento sul pensiero circolare.



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Chi é Peter Senge ?

Sistemi Educativi
L’educazione civica e alla cittadinanza (ECC) è diventata negli anni un tema chiave all’interno dei sistemi educativi in Europa.
Spiegare i meccanismi pubblici di funzionamento e tracciare corridori di pace per tutelare ed irrobustire le democrazie europee.

Anche il più ricco ed articolato programma di Cultural Diplomacy non può rapidamente edificare la pace, però può creare i presupposti e le condizioni essenziali per generare quel necessario "Acqui Culturelle" per arricchire la nostra società (arida e sterile) di concetti e logiche orientate alla comprensione e al rispetto dell'identità dei popoli.

Nonostante tutti i trattati e tutte le organizzazioni mondiali esistenti, pare che il mondo abbia intrapreso un percorso di degenerazione dei valori e dei principi universali dell'uomo.

Si può dire, purtroppo, che dal 10 dicembre 1948, la "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani" è stata costantemente violata sempre con maggiore frequenza.

Qualcosa di sicuro, sarà sfuggito o semplicemente non compreso dalla vasta platea di rappresentanza dei "Governanti" a tutti i livelli.

I cittadini hanno diritti, doveri e obblighi.
Ma anche i Governi hanno degli obblighi nei confronti dei propri cittadini.

Qualcosa di sicuro sarà sfuggito alla comprensione del semplice cittadino che non è stato opportunamente tutelato da una sfera di "Responsabilità Sociale" da parte dei propri Governi.

La nuova guerra tra Russia ed Ucraina ha riproposto in modo drammatico i temi della propaganda, della disinformazione, di una retorica patriottica bellicista, della educazione delle nuove generazioni al conflitto, all’idea del “nemico”.

Sono processi di degenerazione ed anientamento dell’identità culturale delle nazioni e dei popoli, che avvelenano il dialogo tra culture differenti, tra i leader di sistemi politici differenti.
Nell’attuale contesto internazionale, la Cultural Diplomacy ed in particolare la Diplomazia Civica avrà sempre più un ruolo rilevante per contrastare questi processi di destrutturazione come la Cultural Governce, la Cultural Dominance e la Cultural Imprinting.

Infatti, alcuni paesi non democratici utilizzano gli intenti della Cultural Diplomacy per propagandare messaggi attraenti, ma che hanno l’intento reale di raggiungere altri obiettivi.
Dopo il 24 febbraio 2022 , intere generazioni di europei non sono stati mai così vicina a una guerra.
Una guerra di violenza si può contrastare con una guerra di pace.
Contro le armi di distruzione di massa bisogna esibire una forza contraria, ancora più potente, come le azioni di generazione di massa finalizzate alla cooperazione e alla co-esistenza dei popoli.
L’Unione Europea, in particolare, ha individuato nella promozione della cittadinanza attiva uno degli obiettivi cardine della propria politica educativa, favorendo diverse iniziative in tutti gli Stati membri e pubblicando documenti programmatici e raccomandazioni che hanno influenzato in maniera rilevante i curricoli dei diversi sistemi educativi europei.

Nella Dichiarazione di Parigi (Consiglio dell’Unione Europea, 2015), redatta a seguito degli attacchi terroristici in Francia e in Danimarca nel 2015, i ministri dell’istruzione e i membri della Commissione Europea hanno individuato alcuni obiettivi comuni per la promozione di valori fondamentali per le società europee, quali la dignità umana, la democrazia, l’uguaglianza, la libertà, da ottenere tramite una maggiore cooperazione a livello locale, nazionale ed europeo.


L' Accademia Mediterranea della Diplomazia Culturale è il luogo ideale per elaborare e lanciare iniziative basate sulla diplomazia civica, considerando la varietà e la qualità delle competenze presenti.

Il Presidente
Dott. Giuseppe Caristena
Accademia Mediterranea
della Diplomazia Culturale


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Segreteria Organizzativa
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Public Diplomacy
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